La Brand Awareness è la notorietà di un marchio on line, il termine inglese riprende il settore del Brand Management, dunque della gestione promozionale di un marchio, che nel caso di un progetto digitale, non riguarderebbe soltanto le dinamiche eminentemente pubblicitarie, ma bensì riguarda operazioni piuttosto poliedriche in cui le diverse strategie di comunicazione hanno il potere di diffondere una cultura del marchio e di conseguenza di ampliare il suo business.
La Brand Awareness o notorietà del marchio è il pilastro da cui nasce la Brand Reputation, ovvero la reputazione di un marchio caratterizzata dalle opinioni degli utenti on line, e sia positiva che negativa, tale reputazione deve necessariamente fare riferimento alla presenza del marchio nello scandagliato mondo del web.
La Brand Awareness può essere analizzata tramite una classificazione ideata da David Aaker, la quale individua il livello del business a cui un marchio si riferisce, usando come unità di misura virtuale una piramide, il simbolo grafico che rappresenta i diversi stadi della notorietà del marchio.
La base della piramide è caratterizzata dall’assenza di conoscenza del marchio, segue una conoscenza superficiale, successivamente una conoscenza consolidata, mentre e in cima alla piramide vi è la cosiddetta voce “top of mind” che designa una notorietà del marchio piuttosto forte.
Come misurare la Brand Awareness di un marchio
Come misurare la Brand Awareness di un marchio on line e capire in che modo interagire con il proprio target di riferimento? Sapere a che livello è la conoscenza di un marchio e se è abbastanza noto tra i potenziali clienti è doveroso per poter perfezionare le proprie strategie promozionali e le proprie campagne marketing.
Per venire a conoscenza del livello di notorietà di un marchio, in riferimento alla piramide ideale di Aaker, si possono utilizzare diversi strumenti on line che hanno la funzione di analizzare, tramite differenti modalità, il grado di soddisfazione del target, e riescono a far sapere se il marchio rappresenta o meno la prima scelta per alcune specifiche necessità, in cui si inserisce la concorrenza.
I vari strumenti on line che analizzano la Brand Awareness, possono fornire informazioni oggettive basate su determinate indicazioni riferite all’attività digitale, un esempio è Google Analytics, il noto servizio del più grande motore di ricerca al mondo che fornisce tutte le informazioni necessarie sul traffico web di un sito.
Con Google Analytics si può venire a conoscenza della Bounce Rate, ovvero la frequenza di rimbalzo di un sito, che sta ad indicare il tempo di navigazione dedicato dall’utente ad una pagina web, si può dunque conoscere il numero delle visite di un sito, nonché il numero delle conversioni degli utenti che diventano contatti o clienti.
Un altro strumento molto importante per la Brand Awareness è Insights Facebook che sul noto social network fornisce informazioni relative a dati e visite della propria pagina Facebook; confrontando tutte le informazioni provenienti da Insights Facebook e Google Analitycs è possibile avere una panoramica della Brand Awareness di un marchio e dunque decidere se e come accrescerla.
Differenza tra Brand Awareness e Brand Reputation, ecco alcuni chiarimenti
La differenza tra Brand Awareness e Brand Reputation, è molto importante da tenere in considerazione per chi lavora nell’ambito del web marketing e utilizza diverse strategie promozionali mirate ad accrescere il business di un marchio. I due termini vengono spesso confusi, poiché Brand Awareness e Brand Reputation rappresentano due concetti del web marketing interdipendenti.
La Brand Awareness è il grado di conoscenza di un marchio, che deve essere considerata separatamente dalle opinioni che il cliente ha di tale marchio, opinioni che vanno a plasmare la sua reputazione, ovvero la Brand Reputation, che viene gestita tramite una comunicazione con il target di riferimento e le interazioni con esso.
Prima di analizzare l’andamento della reputazione on line, ovvero la Brand Reputation, è dunque necessario studiare la notorietà di un marchio, la Brand Awareness, con la creazione di apposite strategie promozionali e campagne marketing in cui è onnipresente la SEO (Search Engine Optimization), utilizzando le keywords più adatte a far trovare il nome del brand tra i motori di ricerca. In questo contesto si deve considerare sia il traffico organico non a pagamento che il traffico inorganico a pagamento tramite le inserzioni di Google e di Facebook, sui motori di ricerca e sul social network.
Le keywords e le sue correlate, ovvero tutte le parole chiave che si riferiscono alla keyword principale e definiscono in modo più generico o più specifico l’intenzione dell’utente nel voler trovare un determinato risultato di ricerca, devono essere utilizzate all’interno delle pagine web di un sito e all’interno dei post blog focalizzati su un argomento, in modo strategico ed efficiente, andando a definire dunque la cosiddetta ottimizzazione.
La visibilità di un marchio nel web può essere raggiunta se assieme alla SEO si integra nelle propria strategia promozionale anche un calendario editoriale per il blog, avente la funzione di organizzare i vari contenuti da fornire agli utenti, e che possono essere d’aiuto alle loro esigenze e curiosità. Sondaggi, interviste ad esperti di un determinato settore, consigli pratici, sono solo alcuni esempi di post blog che aiuterebbero un marchio a diventare noto tramite un blog focalizzato su di esso e sul settore merceologico a cui appartiene.
Un altro modo per incrementare la Brand Awareness è la link popularity, ovvero un lavoro di link building che andrebbe a diffondere nel web i post blog del sito dedicato ad un marchio. In tal caso, è sempre bene scegliere siti web molto attendibili che ospitano link, assicurandosi che tali siti non siano oggetto di penalizzazioni da parte di Google per un eventuale abuso di link building.
Da non sottovalutare sono anche i blogger e gli influencer, che sponsorizzano sul proprio sito o tramite i social, tra cui soprattutto Instagram, vari marchi usando spesso le tecniche dello Storytelling, ovvero tecniche narrative che fanno leva su diverse emozioni raccontando una storia e sponsorizzando un prodotto o un servizio al contempo.
I social network quali Facebook e Instagram sono quindi essenziali per generare Brand Awareness, infatti questi social dispongono di particolari funzionalità dedicate alle aziende che intendono sponsorizzare qualcosa tramite appositi banner Adv o ricorrendo ad un servizio di promozione dei post pubblicati i quali raggiungerebbero un alto numero di utenti on line che visualizzeranno il contenuto, anche grazie alla possibilità, da parte di chi pubblica i post, di scegliere una determinata zona geografica in cui far conoscere il marchio.
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