Avete aperto un sito Internet per promuovere il vostro nuovo brand emergente, avete curato la grafica, il font e avete inserito varie foto promozionali dei vostri prodotti e o servizi.
Insomma siete pronti, il nastro è tagliato da un bel pezzo ma non ottenete il consenso che speravate, i visitatori sono pochi e, cosa ancora più oltraggiosa, Google sembra essere così sciocco da non riuscire a trovare il vostro sito.
Perchè succede ciò?
Perchè siete tanti e non siete unici, questa è l’unica regola del web e vi assicuro che Internet mette le cose in chiaro fin da subito, mostrandosi ben poco clemente nei confronti del vostro spazio web.
In questa guida analizzeremo passo-passo le mosse più semplici per schizzare in alto nei risultati ricerca.
Dalle accortezze più generiche alle modalità più tecniche e impegnative, Google non potrà più ignorarvi!
In questa guida userò degli esempi molto estremi: è bene che voi capiate come applicare il concetto, non vi dirò cosa dovete fare.
Scelta del dominio
Indice del post
Quante volte al giorno vi capita di scrivere “BEST TOMATOES EVER”?
Sicuramente quasi mai, per due grandi motivi.
Il primo è la spocchia e il secondo è che l’inglese non è la vostra lingua madre.
Spesso l’errore nel creare un sito Internet lo si fa proprio in partenza.
L’errore dilettantistico più comune è quello di non inquadrare il Target a cui il nostro sito Internet si rivolgerà.
Durante la scelta del nome bisognerà domandarsi “Perchè nasce l’esigenza di un sito?“, “A chi voglio rivolgermi?“.
Nel caso dell’improbabile vendita online di pomodori non scriverò in inglese perchè il Target che comprerebbe pomodori è composto principalmente da adulti che, quasi sicuramente non parlano bene la lingua inglese o che, comunque, non vedranno di buon occhio l’utilizzo di una lingua straniera associata all’immagine e alla promozione di un prodotto italiano in Italia.
Oltretutto chi vorrà cercare pomodori su Google tenderà a scrivere “pomodori di qualità”, “pomodori locali” e Google risponderà alla parola richiesta con la parola pomodori, gettando negli abissi il vostro sito di “Tomatoes”.
Il primo step dunque resta chiaramente sotto lo schiaffo di un importante detto romano.
Salvo rare eccezioni, Internet non è diverso dalla vita reale quindi “parla come mangi“.
Scegliere la lingua più utilizzata dal mio target mi avvicinerà alle sue richieste, vien da sè.
Un indirizzo in italiano spesso è molto meno casual, questo è innegabile, ma se puntiamo ai numeri e alla qualità che bisogna badare, considerando l’aspetto un fattore secondario da sviluppare solo dopo esserci collocati dove vogliamo.
In fondo il sito dovrebbe essere pratico ed accogliente, ma se nessuno riuscisse ad arrivarci a cosa servirebbe?
Oltretutto Google considera fattori che noi tendiamo a sottovalutare.
A Google non importa della grafica del nostro sito, non legge nemmeno i testi nelle immagini.
Predilige ovviamente un buon HOST o perlomeno uno con prestazioni adeguate e piazza in ordine i siti anche in base alla velocità dell’Host.
La cosa che più interessa a Google?
Le parole: Google è un maniaco di parole che si trova a doverne macinare miliardi ogni giorno e penalizza persino i siti con errori ortografici rilevabili.
Cercate di rendere corposo il campo delle descrizioni, dei contatti e scrivete quanto più possibile, sopratutto se nel vostro campo siete specifici.
Il motore di ricerca lavora per parole chiave ed è per questo che dopo lo sdoganamento di Internet e il successivo proliferare estremo di siti web è nato un nuovo concetto di “Ranking” (classifica) nell’universo Google, che ormai punta tutto su un unico e fondamentalissimo fattore, la condicio sine qua non estrema: la SEO.
La SEO
Senza le procedure di ottimizzazione SEO (Search Engine Optimization) non ci sarebbe modo di collocare ogni sito web in una precisa posizione e fortunatamente per voi le tecniche SEO hanno delle regole ben precise che andremo a vedere una ad una.
Fattori collegati al dominio:
- Anzianità del dominio
- Parole chiave nel dominio di primo livello
- Velocità dell’Host
Fattori legati ai Social Network:
Numero di like, condivisioni e interazioni dei follower influenzano sensibilmente gli indici di ottimizzazione di Google che tenderà a far schizzare i risultati ai primi posti.
Google e l’Url personalizzato di ogni immagine:
Come anticipato poco prima, Google non legge le immagini e le sorvola.
E’ importantissimo perciò indicizzare ogni singola immagine cercando di attribuirle un URL univoco.
In questo modo Google potrà recepirla.
Dovete immaginare Google come un sistema che fagocita parole, più gliene darete da macinare e più valuterà bene il vostro sito.
Nella stragrande maggioranza dei casi non occorre altro per essere benvoluti nel motore di ricerca.
Contenuti copiati:
Ebbene sì, i contenuti copiati abbasseranno il vostro punteggio nel ranking, Google riconosce questi risultati e tende nella stragrande maggioranza dei casi a piazzarli ultimi.
Google predilige contenuti originali con interazioni del tutto nuove nel campo semantico d’appartenenza.
Il motore si nutre di nuove parole e nuovi contenuti, premiando notevolmente gli autori di questi ultimi.
Backlinks:
E’ molto importante che il vostro sito sia “linkato” da altri siti degli stessi campi.
Attenzione a non cadere nello spam o a non sprecare energie perchè Google confronta le aree semantiche d’appartenenza e se il riscontro sarà positivo allora considererà il vostro sito come sito affidabile e sarà facile “Rankare” ulteriormente.
Attenti in ultimo luogo al clickbaiting o ad un nome del sito fuorviante: se un utente clicca sul vostro sito e dopo qualche secondo esce subito Google lo saprà e penserà di aver fornito un risultato non pertinente alla ricerca dell’utente abbassando nuovamente la priorità del vostro spazio web nelle grazie dell’azienda.
Conclusione:
Fuori dall’ambito della SEO, una volta impostato un buon dominio c’è davvero poco da fare.
Diffidate da chi prende soldi per farvi apparire nelle prime pagine perchè non è così che si ottengono i risultati, per quanto sarebbe bello a volte riuscire a comprare anche il talento.
Se avete dei soldi da spendere allora impiegateli al meglio e pagate un professionista (se vuoi contattami) perchè si faccia carico del lavoro e vi insegni come fare in modo da poter mantenere sempre aggiornato il vostro sito.
Vi assicuro che se avete seguito la guida a quest’ora siete in prima pagina, baciati dalla fortuna del fatto che tra le centinaia di migliaia di siti-melma non ce ne sono di molti che seguono le regole del gioco come a questo punto avrete fatto voi.
Complimenti, adesso siete raggiungibili, avete dei contenuti originali e Google vi ritiene affidabili, questo potrebbe far schizzare il vostro e-commerce alle stelle o, se siete artisti o professionisti, tutto ciò sarebbe una manna dal cielo per farvi conoscere da mondo.
Il punto centrale della questione adesso è cosa sarete in grado di dare agli utenti e se quest’ascesa nel Google Ranking è servita o meno a qualcosa.
Essere i primi è una questione di tecnica, senza dubbio.
Essere unici purtroppo no.
Internet è troppo vasto per poter essere unici, questo è vero, ma la cosiddetta vastità dovrebbe spingere te che hai un sito Internet ad offrire qualcosa di diverso e sempre originale.
L’arrampicata sociale nei confronti del motore di ricerca più importante del mondo è quindi più che giustificata, ma non è comunque tutto.
Google è un buon punto di partenza ma non sarai di certo arrivato da lì in poi !
Spero che la mia guida ti sia stata utile, ti aspetto come sempre nei commenti
Se invece vuoi sfruttare il tuo sito web e capire come essere primi su Google, contattami
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Ottima guida come sempre 🙂
Grazie 🙂 Se hai domande chiedi pure
Grazie è uno degli articoli migliori che ho letto sulla SEO, continuerò a seguirti
Grazie Claudio 🙂
Presto nuovi articoli e se hai domande non esitare a scrivere