Cos’è lo storytelling aziendale? Quali sono i benefici che ne derivano? Quali sono le regole da rispettare? Scopriamolo insieme
Nel mondo del marketing saper comunicare sta alla base del successo di qualsiasi iniziativa, ma un buon marketer non deve soltanto saper comunicare, ma anche raccontare.
Le maggiori aziende moderne, infatti, sentono sempre più l’esigenza di raccontarsi ai propri clienti, con l’obiettivo di creare quasi un mondo letterario, televisivo o cinematografico legato al proprio brand.
Per fare ciò, è stato creato il cosiddetto “storytelling aziendale”, un nuovo modello comunicativo che fa riferimento ai valori e ai simboli che rappresentano l’azienda, esplicati tramite vere e proprie storie.
Cosa è lo storytelling aziendale
Indice del post
Occuparsi di storytelling aziendale non significa soltanto raccontare una storia, ma creare un vero e proprio universo narrativo al centro del quale c’è l’azienda per cui si lavora.
Ogni idea per un buon storytelling aziendale deve partire dalla volontà di emozionare e coinvolgere lo spettatore che, adesso, non è più soltanto il ricettore passivo di una comunicazione, ma un elemento pregnante della stessa. Attraverso questo nuovo metodo, l’azienda riesce a mettere in scena il proprio patrimonio professionale e culturale, interpretandolo e adattandolo alle esigenze di chi guarda.
Le idee per comunicare l’identità e promuovere i prodotti dell’azienda per cui si lavora sono tante, ma ognuna necessita delle giuste competenze e delle sufficienti risorse che ne permettano lo sviluppo nel tempo. Così facendo, lo storytelling potrà diventare non solo la concretizzazione della filosofia lavorativa e imprenditoriale, ma anche un importante comune denominatore per chi lavora in azienda.
Una vera spinta motivazionale che accrescerà lo spirito di squadra e quello motivazionale.
I benefici dello storytelling aziendale
Ormai lo storytelling aziendale riveste un ruolo di primaria importanza nella pianificazione strategica delle campagne marketing. Con la creazione di queste storie si facilita il percorso identitario di un’azienda che potrà garantire, anche ai dipendenti, la possibilità di trovare il giusto posto, di condividere gli obiettivi aziendali e di dare senso al lavoro quotidiano.
Le storie, fin da quando eravamo piccoli, creano ricordi e legami e anche in questo caso, siamo di fronte a un modello che stimola il cliente in questo senso: se Scavolini, ormai, è “la cucina più amata dagli italiani” lo dobbiamo proprio alla sedimentazione del ricordo di una campagna pubblicitaria; lo stesso vale per Mulino Bianco, ormai sinonimo di genuinità e ritorno alla natura.
Una volta innestato il ricordo, un marchio diventa spesso amico, cosicché si crea una vera e propria relazione con il cliente che continuerà ad avere bisogno di nuovi stimoli per rinverdire il ricordo di quel prodotto o di quell’azienda. Per questo motivo, è importante che lo storytelling venga utilizzato anche per campagne di prodotti vecchi o da rilanciare sul mercato, perché le storie posseggono l’ulteriore capacità di ringiovanire le cose, rendendo nuovo ciò che era vecchio.
Infine, l’aspetto più semplice di questa metodologia di comunicazione: rendere qualcosa interessante. Grazie allo storytelling, anche l’ultima azienda che fabbrica il prodotto più noioso o anonimo del mercato può, improvvisamente, renderlo interessante e appetibile inserendolo nel contesto e nella storia giusta.
Le regole dello storytelling aziendale
Come tutte le strategie di marketing, anche per lo storytelling aziendale esistono delle regole da seguire, pena il rischio di fallimento della campagna.
Prima di tutto, bisogna studiare approfonditamente il target di riferimento della storia a cui si sta pensando, adeguando a questo il tono e il carattere della campagna; poi si deve individuare l’obiettivo da raggiungere e, infine, il canale migliore dove trasmetterlo (radio, tv, giornali, social).
La storia, una volta lanciata, va naturalmente supportata, in primis tramite i social media che, negli ultimi tempi, hanno accelerato esponenzialmente i tempi di diffusione di una campagna, permettendo al cliente di diventare parte integrante e partecipativa della storia.
Vediamo quali sono i punti da seguire per creare una storia efficace
- Deve avere un forte effetto persuasivo. La storia deve sedurre il target e farlo agire.
- Deve essere molto convincente. Questo porta a una particolare attenzione sui dettagli della storia raccontata.
- Deve essere autentica. Non bisogna dare l’impressione che il racconto abbia il puro obiettivo di vendere.
- Deve saper coinvolgere emotivamente. La storia deve coinvolgere il target sul piano emotivo più che sul piano razionale.
- Deve raccontare una storia che faccia venire voglia a chi la vede di condividerla con le persone che conosce.
- Deve essere capace di farsi ricordare. In un contesto di alta competitività l’obiettivo principale è differenziarsi dagli altri concorrenti lasciando qualcosa del proprio prodotto al pubblico.
- Deve saper costruire una relazione tra brand, impresa e pubblico. Questo è il vero valore dello Storytelling – la capacità di creare relazioni forti, stabili e durature.
- Deve generare empatia. Il fattore empatico è indispensabile per far sì che un utente non si stanchi mai di essere parte di un insieme, così come di partecipare.